Doppelganger
Con un paio di mesi di ritardo, esce il libro che mancava in questa dimensione: Doppelganger. Finalmente la popolazione mondiale, o almeno quella porzione di bipedi praticanti la lingua italiana, potrà dormire sonni tranquilli (ovviamente solo dopo aver ordinato una copia o due del suddetto libro su Lulu). Nonostante ogni persona sana di mente dovrebbe acquistare Doppelganger immediatamente e a scatola chiusa, pensavo, comunque, a una piccola presentazione del libro. Un libro piccolo, neanche 100 pagine (94, per l'esattezza), ma immenso per il progredire dell'infida razza umana. Ho declinato l'invito di alcuni giornalisti di testate importanti per un'intervista-lancio. Mai fidato dei giornalisti. Mi fido di me, però.
Emil: "Doppelganger è un libro che si legge in una giornata..."
Hieronymus Dee: "Sì, ma agisce nell'inconscio a fondo e lentamente. Piccolo, ma concentrato, per così dire."
E.: "... hm, sì. Come mai hai impiegato così tanto per scriverlo? Mi hai detto un paio di anni, o giù di lì."
HD.: "Oh, be', prima di tutto la scrittura non è la mia unica occupazione. E poi, mentre ero immerso nella stesura di Doppelganger, la casa editrice Delos mi ha chiamato per contribuire al suo 365 Racconti d'Estate..."
E: "Parli del racconto Il Picnic? Ti ha portato via del tempo un racconto di una pagina?"
HD: "Be', sì. Vedi, hm... comunque l'importante è che l'ho finito 'sto libro, no?" (Hieronymus Dee sghignazza sommessamente).
E: "Si... immagino di sì. Ci puoi dire in poche parole di cosa parla? Poche, anche perché... insomma, voglio dire... un tomo di 94 pagine" (Emil esplode in una risata chioccia).
HD: "Direi che il miglior modo per descrivere Doppel è quella di una bizzarra storia voodoo di ambientazione scandinava."
E: (Emil guarda Hieronymus con fare dubbioso).
HD: (Hieronymus Dee osserva Emil alzando un sopracciglio e sfoggiando un sorriso sbilenco).
I due restano così per un paio di minuti, senza dirsi nulla. Poi uno dei due da un colpetto di tosse e tutto diventa buio.
Emil: "Doppelganger è un libro che si legge in una giornata..."
Hieronymus Dee: "Sì, ma agisce nell'inconscio a fondo e lentamente. Piccolo, ma concentrato, per così dire."
E.: "... hm, sì. Come mai hai impiegato così tanto per scriverlo? Mi hai detto un paio di anni, o giù di lì."
HD.: "Oh, be', prima di tutto la scrittura non è la mia unica occupazione. E poi, mentre ero immerso nella stesura di Doppelganger, la casa editrice Delos mi ha chiamato per contribuire al suo 365 Racconti d'Estate..."
E: "Parli del racconto Il Picnic? Ti ha portato via del tempo un racconto di una pagina?"
HD: "Be', sì. Vedi, hm... comunque l'importante è che l'ho finito 'sto libro, no?" (Hieronymus Dee sghignazza sommessamente).
E: "Si... immagino di sì. Ci puoi dire in poche parole di cosa parla? Poche, anche perché... insomma, voglio dire... un tomo di 94 pagine" (Emil esplode in una risata chioccia).
HD: "Direi che il miglior modo per descrivere Doppel è quella di una bizzarra storia voodoo di ambientazione scandinava."
E: (Emil guarda Hieronymus con fare dubbioso).
HD: (Hieronymus Dee osserva Emil alzando un sopracciglio e sfoggiando un sorriso sbilenco).
I due restano così per un paio di minuti, senza dirsi nulla. Poi uno dei due da un colpetto di tosse e tutto diventa buio.
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